destionegiorno
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Non sono nato in un mondo morto. I miei occhi non si sono mai stancati di guardare la bellezza del mondo visibile, né c’è stata una fine alla suprema meraviglia...(TAGORE) ... (continua)
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Quando il cuore è pronto ad ascoltare
Una poesia d’amore e ancora provi
Emozioni che come piume avvolte da
Sinfonie leggere accarezzano la mente,
Tenera è l’alchimia di misteri da esplorare,
Ogni poesia ha un filo stretto con l’amore...
Nell’aria... leggi...
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Pino Tota
| Narrami, o Tota, del Pelide Achille
l'intensa dolorosa sorte che cotanto
eroe dovette subire con animo alterato
quando nell'ultimo decisivo scontro
contro la furia troiana smarrì nella tenzone
la visione dell'amico fraterno Perseo.
Il vaticinio chiaro gli fu, descrivendogli
nell'ultima notte prima della battaglia
la sciagura che Perseo avrebbe patito
se solo Achille lo avesse in un solo attimo
abbandonato alla fatalità del destino.
E così avvenne. Come la battaglia
nel vivo entrò, Achille piè veloce
dimenticò del vate la lungimiranza
e accecato dalla violenza della tenzone
non si curò del fraterno amico
allontanandosi dal luogo dove solo
lo aveva lasciato, così giovane virgulto
ancora inesperto dell'arte della guerra.
Ora la sanguinosa lotta era terminata
e corpi a migliaia giacevano sulle terre
mentre la scura falce della morte aveva
iniziato la terribile conta di chi non
era scampato alla sua tragica parabola.
Dal petto e dalla gola del Pelide uscivano
come rombi di tuono le addolorate parole
che cercavano speranzose un segno di vita
tra gli innumerevoli cadaveri degli eroi abbattuti.
"Perseo... Perseo... amico mio ...dove sei...?"
Nel tratto di un istante gli parve di scorgere
l'adorata figura dell'amico fraterno ancora
respirante con il corpo che sussultava percorso
dagli ultimi fremiti di vita, il viso interamente
pervaso di sangue flottante dalle pupille e
la gola quasi troncata da uno squarcio di lama.
Achille chinossi e raccogliendo tra le braccia
quella maschera orrenda di sangue cominciò
a chiedergli con il cuore spezzato ma speranzoso:
" SEI PERSEO? DIMMI, DIMMI, SEI... PERSEO?
E dalla bocca flebilmente uscì una voce stanca
che prima di morire sussurrò " TRENTASEO..." |
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«Cari Amici, son tornato con la solita comichetta del venerdi che ho ripescato da antichi ricordi
del Liceo... circa un milione di anni fa... sono felice di ritrovarvi e vi abbraccio tutti,» |
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Pp (16/07/2010) |
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